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Diritto fallimentare e fallimento aziende, PMI, attività commerciali
Il fallimento di un’azienda è sempre un evento con connotazioni negative e con ripercussioni sullo stato di salute del micro e macro-sistema economico, ovvero il tessuto finanziario, sociale e commerciale in cui piccole, medie e grandi imprese sono inserite. L’accumulo di debiti e l’incapacità di farvi fronte può infatti avere una serie di conseguenze su tutti i creditori coinvolti a vario titolo: è proprio per arginare i contraccolpi causati dall’insolvenza e dalla crisi debitoria che la legge prevede e disciplina diversi procedimenti giudiziali (c.d. procedure concorsuali) che consentono all’impresa insolvente di soddisfare le pretese dei creditori. Tra queste il concordato preventivo, la liquidazione amministrativa coatta, l’amministrazione straordinaria, la ristrutturazione industriale (nel caso di grandi imprese e multinazionali) e il fallimento.
Diritto fallimentare: cosa dice la legge
Il fallimento, disciplinato dalla c.d. legge fallimentare del 1942 (Regio Decreto 16 marzo 1942, n. 267) e successive modifiche, è la condizione oggettiva in cui si trovano le aziende in stato di insolvenza ed esposizione debitoria minima: in altri termini, sono ammesse all’istanza di fallimento le aziende impossibilitate a soddisfare in modo normale e regolare le pretese dei propri creditori, purché l’ammontare complessivo dei debiti scaduti e non pagati non superi i 30.000 euro.
Le disposizioni sul fallimento, il cui intento prima che punitivo è di sostegno all’imprenditore e incentivazione al mantenimento dell’impresa, si applicano solo agli imprenditori commerciali (si veda l’approfondimento relativo al sovraindebitamento per le categorie escluse). L’obiettivo è consentire la conservazione dei mezzi produttivi dell’azienda in difficoltà, anche semplificando e accelerando le procedure di accertamento e liquidazione.
Procedura fallimentare
La procedura fallimentare prende avvio con l’istanza di fallimento, che può essere inoltrata al tribunale competente dal debitore stesso (c.d. fallimento in proprio), da uno o più creditori o dal pubblico ministero. Con questo atto si apre la fase istruttoria, in cui verranno effettuate tutte le verifiche necessarie a certificare la sussistenza dei presupposti (soggettivi e oggettivi) del fallimento. In seguito a convocazione, l’imprenditore deposita i bilanci degli ultimi tre esercizi e tutta la documentazione aggiornata relativa alla sua situazione patrimoniale, economica e finanziaria.
Al temine dell’istruttoria, il giudice emette la sentenza di fallimento e dà avvio alla fase esecutiva del procedimento con l’apprensione dei beni interessati (apposizione dei sigilli, presa in consegna e inventario dei beni del fallito), effettuata dal c.d. curatore fallimentare. In seguito, il tribunale verifica il diritto di partecipare alla ripartizione dell’attivo dei creditori che abbiano presentato domanda di insinuazione al passivo e richiesta di partecipare alla successiva fase di liquidazione dell’attivo. Il patrimonio del fallito viene monetizzato, in genere attraverso vendita, liquidazione e messa all’asta dei beni: l’attivo così generato viene quindi ripartito fra i creditori allo scopo di soddisfare il diritto di credito riconosciuto.
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Il fallimento è una delle c.d. procedure concorsuali disciplinate dalla legge che riguardano tutti i creditori di un imprenditore insolvente e colpiscono l’intero patrimonio aziendale. Ulteriori procedimenti giudiziali che possono essere intrapresi per soddisfare le pretese dei creditori di un’impresa insolvente includono il concordato preventivo, la liquidazione coatta amministrativa, l’amministrazione straordinaria e la ristrutturazione industriale (quest’ultima riservata principalmente alle grandi imprese).
Non solo l’assistenza di uno studio esperto in diritto fallimentare e recupero crediti può essere di aiuto tanto ai creditori quanto all’impresa in condizioni di difficoltà, ma una consulenza preventiva può permettere di evitare l’instaurarsi delle situazioni di crisi a priori. Lo Studio Porzio - Cattaneo con sede a Bergamo offre consulenza e assistenza legale alle imprese e ai privati cittadini variamente interessati da situazioni di sovraindebitamento, fallimento o attività di recupero crediti a Romano di Lombardia e dintorni.
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